La postura
“Dal punto di vista dell’anatomia umana, la postura è la posizione del corpo nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei nella statica, nella dinamica e in diverse posizioni assunte come l’ortostatismo, il clinostatismo oppure la posizione seduta”.
Come riportato dalla sua definizione, la postura riguarda ogni posizione che il nostro corpo può assumere, sia che esso sia fermo sia che esso sia in movimento. Ipoteticamente la miglior postura possibile è una postura ben equilibrata, simmetrica e con il minor dispendio energetico possibile durante il movimento. Per poter raggiungere questa ipotetica postura ideale entrano in gioco vari aspetti:
- Spazialità: la postura viene considerata nella sua tridimensionalità, ovvero il rapporto del corpo nei tre assi dello spazio.
- Forza di gravità: è la forza esercitata sui corpi presenti in un campo gravitazionale di un oggetto di grande massa; nel nostro caso ci riferiamo al campo gravitazionale terrestre, ovvero la forza di gravità esercitata dal nostro pianeta su di noi esseri viventi. I nostri corpi quindi sono continuamente soggetti a questa forza attrattiva che ci spinge verso il terreno e per vincere questa forza l’uomo sviluppa il tono muscolare, ovvero l’energia sprigionata dai propri muscoli in relazione con tutti gli elementi del corpo umano (fasce, ossa, articolazioni ecc.) per permettere alla nostra postura di guadagnare la posizione eretta. Oltre al tono muscolare è importante il concetto di mobilità, equilibrio e propriocezione.
- Mobilità: è la capacità del corpo e delle articolazioni di eseguire movimenti in tutti i gradi disponibili. Per ottenere la miglior mobilità tutte le strutture del corpo devono avere una certa elasticità. Per strutture si intendono i muscoli, le fasce, le capsule articolari, i legamenti ovvero tutte le strutture dotate di capacità elastica. Se la mobilità si riduce si possono verificare scompensi e asimmetrie tra i segmenti del corpo e quindi avere una postura alterata.
- Equilibrio: è la capacità di percepire e adattare il movimento del corpo rispetto alla forza di gravità e altre forze esterne. L’organo preposto per l’equilibrio è l’apparato vestibolare, presente nell’orecchio interno, il quale è dotato di recettori che captano la posizione e i movimenti angolari della testa in relazione al resto del corpo. Ogni variazione del baricentro induce questi recettori a stimolare una compensazione che ripristini lo stato di equilibrio.
- Propriocezione: per propriocezione (o cinestesia) si intende la capacità di percepire e riconoscere la propria posizione del corpo e dei suoi segmenti nello spazio e l’eventuale stato di contrazione muscolare, senza il supporto della vista. La propriocezione quindi è fondamentale per il concetto di coordinazione, senza la quale avremmo in continuazione scompensi muscolo-articolari.
Tenendo in considerazione della definizione e degli aspetti che interagiscono con la postura, si possono formare esercizi posturali terapeutici per ogni tipologia di paziente. Una postura perfetta prevede che tutte queste componenti siano in relazione tra di loro e quindi che il corpo del paziente sia dotato di un buon tono muscolare per vincere la forza di gravità, una buona mobilità per muoversi liberamente senza impedimenti, un buon equilibrio e una buona propriocezione per coordinare il corpo ed eseguire movimenti fluidi e precisi.
Inoltre la postura può creare relazioni tra la sfera biomeccanica e la sfera psicologica, ad esempio una postura molto chiusa può essere sintomo di timidezza e insicurezza, mentre una postura molto aperta può essere sintomo di autostima e sicurezza di sé.
Difetti posturali
Varie cause possono determinare problemi alla postura tra cui: difetti genetici, sovraccarichi, posizione prolungate sbagliate, traumi, scarso tono muscolare e sedentarietà, disfunzioni muscolo-scheletriche, problemi psicologici, scarsa alimentazione e disidratazione, patologie.
Queste cause possono creare scompensi nell’equilibrio posturale e sarà quindi più difficile per il paziente avere un buon benessere fisico. Avere una postura migliore invece permetterà la prevenzione nella cura dei dolori muscolo-scheletrici.
Talvolta un dolore manifestato da un paziente può diventare irrisolvibile se prima non si riporta la postura ad un corretto equilibrio.
Postura nella pratica osteopatica
Eseguire una valutazione accurata del paziente non è importante solo ai fini del trattamento, ma anche per capire come interagire al meglio con la postura del paziente e assegnare gli esercizi più indicati. In una rieducazione posturale globale includerei sempre tutte e quattro le componenti analizzate in precedenza, mentre in casi più specifici si può personalizzare il lavoro. Ad esempio se in studio arriva una paziente con deficit di tono muscolare, sarà importante assegnare esercizi di potenziamento che andranno a stabilizzare il risultato del trattamento eseguito. Al contrario se in studio viene un paziente in ipertono muscolare con molta rigidità, saranno più indicati gli esercizi di elasticità oppure di scarico posturale. Gli esercizi di equilibrio e propriocettiva invece sono più globali, un po’ tutti i pazienti ne hanno bisogno, in particolare per pazienti che arrivano da traumi pregressi oppure per pazienti carenti di attività sportiva. Personalmente una rieducazione posturale globale la gestisco puntando tanto sulla “Core Stability”, ovvero una disciplina che include il rafforzamento del tono muscolare, dell’equilibrio e della propriocettiva. Abbinato alla Core Stability assegno esercizi di decompressione ed elasticità articolare. Quindi gli esercizi posturali possono svolgere sia un ruolo terapeutico sia un ruolo preventivo nella salute del paziente e pertanto possono essere utilizzati del terapista per andare a stabilizzare i risultati guadagnati dal trattamento terapeutico.