Disfunzione somatica

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Disfunzione somatica

La disfunzione somatica

In Osteopatia, usiamo il termine “disfunzione somatica” per identificare le problematiche che si riflettono sulla sfera biomeccanica posturale del paziente. È un termine strettamente legato alle strutture muscolo-scheletriche ma che appartiene ad un concetto di visione completa di interconnessione di tutte le strutture che lavorano sinergicamente nel corpo umano. Infatti per definizione, la disfunzione somatica è una funzione alterata dei componenti del sistema somatico, ovvero delle strutture che sostengono il corpo umano, che sono le strutture scheletriche, articolari, miofasciali insieme ai loro relativi elementi vascolari, linfatici e neurologici

Quindi quando il corpo manifesta dolore vuol dire che una o più di queste strutture è disfunzione, ovvero non è in grado di svolgere la sua normale funzionalità. Il dolore infatti è come se fosse un messaggio da parte del nostro corpo che ci fa capire che siamo in stato di disfunzione. Inoltre tutte queste strutture sono strettamente connesse e sinergiche tra di loro, quindi l’una può influenzare l’altra.

Faccio un esempio pratico per capire questo concetto:

Un’ articolazione in disfunzione ad esempio è un cambiamento del normale funzionamento di quell’articolazione. Per struttura articolare si intende tutto ciò che la compone: la fascia, i muscoli, i legamenti, i tendini, la capsula. Ognuno di questi elementi può trovarsi in uno stato tensionale alterato e questo si riflette con più cambiamenti di stato, ma primariamente è valutata da una riduzione di mobilità che caratterizza un’articolazione in disfunzione somatica.

Disturbi correlati alla disfunzione somatica

compressione fascialeIl corpo lavora bene se tutto il sistema è in equilibrio. Basta avere una tensione muscolo-fasciale per influenzare un’articolazione oppure per disturbare un nervo in zona. Oppure si può avere una situazione dove il nervo non ha una normale conduttanza per via di un blocco vertebrale. Oppure ancora possiamo avere un vaso sanguigno che ha una circolazione alterata per via di una compressione del tessuto connettivo fasciale. Ciò dimostra come il corpo sia in completa interconnesione e una problematica ad una struttura può influenzarne un’altra. Sono tante le possibili situazioni che possono verificarsi, motivo per cui quando ci si appresta a fare una visita da uno specialista è necessario che il terapista svolga una corretta valutazione per individuare le possibili cause che determinano la disfunzione somatica.

Errore recettoriale primario

fuso neuromuscolareI recettori sono organuli sparsi nel nostro corpo che hanno il compito di comunicare al nostro cervello tutte le informazioni che provengono dall’interno o dall’esterno del nostro corpo. Quando per varie cause queste informazioni vengono alterate è come se il cervello andasse a captare uno stato tensionale che in realtà non ci dovrebbe essere. Da qui nasce l’errore neurologico che andrà a influenzare tutte le strutture interconnesse. In particolare si analizza il lavoro dei fusi neuromuscolari, ovvero i propriocettori dei muscoli. Questi fusi comunicano al cervello il corretto posizionamento dell’apparato muscolo-scheletrico, in modo che un individuo sia consapevole della posizione in cui si trova e che movimenti sta compiendo. Quando l’attività dei fusi viene alterata per situazioni di sovraccarico funzionale, traumi e movimenti errati, le informazioni che gestisce il sistema nervoso vengono alterate e sovra eccitate. La risultante è che i nostri muscoli si troveranno in uno stato ipertonico tensionale che manterrà la disfunzione somatica nel tempo.

Esecuzione di una visita osteopatica

trattamento osteopaticoQuando un osteopata conduce una visita deve valutare a 360° il paziente per ricercare le cause dei disturbi. Una volta trovata la causa sceglie le tecniche più consone per trattarla e rimuoverla. Una volta rimossa la causa della disfunzione il corpo potrà attuare tutti i meccanismi di autoguarigione che riporteranno il sistema somatico in un corretto stato di equilibrio in assenza di sintomi dolorosi. Talvolta sarà fondamentale modificare lo stile di vita del paziente per rimanere nello stato di salute più idoneo, ad esempio con l’introduzione di esercizi posturali, alimentazione sana, idratazione sufficiente e gestione delle attività quotidiane.